Come più volte dichiarato, UGL sul salario minimo ha una visione scettica e realistica.
Dalle dichiarazioni delle figure apicali della nostra Organizzazione emergono tutti i dubbi della proposta di legge su una paga base che potrebbe alla fine dei conti rivelarsi una trappola per i lavoratori.
Le dichiarazioni
Il Segretario Generale Francesco Paolo Capone, ha in più occasioni dichiarato che “Il salario minimo è una cortina fumogena, un’illusione ottica che può creare tendenza verso il basso dei salari generalizzati”, che la vera arma che hanno i lavoratori assistiti dai sindacati sono i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro e su quelli bisogna lavorare, quelli vanno rafforzatti.
Dello stesso avviso il vice Segretario Generale, Luca Malcotti, che in occasione dei festeggiamenti del primo maggio a Napoli, ha dichiarato che noi abbiamo il dovere di smascherare “questa sciocchezza del salario minimo”
Come è composta la retribuzione
La retribuzione non è fatta unicamente di paga base, ci sono tanti elementi che vanno a costituire la paga base dei lavoratori e che la innalzano.
Alcuni lavoratori, ad esempio nella loro paga base trovano già ratei di tredicesima e quattordicesima, ma anche gli scatti di anzianità vanno ad influenzare positivamente la paga base, oltre a tutti quegli istituti aggiuntivi previsti generalmente dai contratti collettivi nazionali, che vengono discussi, approvati e controfirmati dai lavoratori. Si aggiungono poi varie indennità per formare quella che diventerà la paga base, come l’indennità di contingenza e l’EDR (Elemento Distinto della Retribuzione), un fisso mensile che si aggiunge a tutte le altre indennità.
I 9 euro l’ora
Uscendo dalla polemica che vede alcuni sostenere che nella proposta di 9 euro lordi all’ora siano già compresi ratei di tredicesima, quattordicesima e scatti di anzianità, per cui quei 9 euro diventerebbero solo uno specchietto per le allodole, bisogna tenere presente che per alcune categorie di lavoratori, partire da una paga base di 9 euro lordi l’ora sarebbe già un grande miglioramento. Pensiamo per esempio al settore della vigilanza privata, i cui stipendi base sono ben inferiori a quella soglia.
La parola chiave è proprio “partire”. Bisognerebbe partire da quella cifra per innalzare poi a mano a mano, a seconda delle mansioni e dell’anzianità le retribuzioni dei lavoratori.
Il dubbio che lascia invece questa proposta è quello che a quei 9 euro i datori di lavoro restino “incollati” e che non ci sia poi la possibilità di contrattare per raggiungere soglie più alte.
Si rischia cosi una sorta di appiattimento dei diritti dei lavoratori, che verrebbero ad essere tutti uguali. E’ chiaro a tutti che i mestieri non sono tutti uguali, le mansioni svolte dai lavoratori non sono tutte uguali, alcuni benefit sono riconosciuti e vanno riconosciuti in base al merito. Con la soglia minima di retribuzione si rischia che un lavoratore sia uguale all’altro, ma non è proprio possibile, è chiaro che un cameriere, non può percepire lo stesso stipendio che percepisce una guardia giurata, che una guardia giurata non può percepire lo stesso stipendio di un benzinaio o di un magazziniere, e potremmo continuare cosi per decine di mansioni.
I 9 euro lordi l’ora pertanto rischiano di diventare una beffa per i lavoratori, che tolte le tasse, vedrebbero crescere la retribuzione, ma certamente non di quanto si aspetterebbero, e che rischiamo la dequalificazione e il mancato riconoscimento del merito.
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