Carta acquisti “Dedicata a te”, perché non troviamo la lista dei beneficiari?

In Italia in ottemperanza al Regolamento Europeo 679/2016 (meglio conosciuto come GDPR) non è possibile pubblicare dati personali su un sito internet.

La lista dei beneficiari della carta acquisti violerebbe quindi il diritto alla privacy dei cittadini.

Alcuni Comuni, come quello di Napoli hanno pubblicato una lista solo con le iniziali del beneficiario, la data di nascita e il numero di protocollo della DSU utilizzata per accertare l’idoneità al beneficio.

Invitiamo quindi i cittadini a non andare negli uffici postali se non si è ricevuta la comunicazione dal proprio Comune di residenza, ma di verificare tramite i siti istituzionali o contattando il Comune di essere beneficiari della carta acquisti.

Come va utilizzata?

La carta “Dedicata a Te” può essete utilizzata solo nei punti vendita convenzionati. In base ad accordi potrà essere applicato un ulteriore sconto del 15% ai possessori della carta.

La lista degli esercizi convenzionati è disponibile sul sito Ministero dell’agricoltura,della sovranità alimentare e delle foreste.

La carta non potrà essere utilizzata all’estero, non potrà essere utilizzata per prelevare contanti agli sportelli ATM. Per l’utilizzo agli sportelli sarà necessario il codice PIN che verrà rilasciato unitamente alla carta, e anche per spese di importi superiori ai 25 euro, sarà necessario digitare il PIN.

La carta, non potrà essere ricaricata dall’utilizzatore, solo Poste Italiane potrà ogni mese accreditare l’importo di 382,50 euro.

L’attivazione dovrà avvenire entro e non oltre il 15 settembre 2023, contrariamente la stessa non potrà più essere utilizzata e il beneficio automaticamente decadrà.

La carta dovrà essere utilizzata unicamente dal titolare e non potrà essere ceduta a terzi.

Ci chiediamo però, essendo una Postepay su cui non è scritto il nome del titolare, come sarà possibile per gli esercenti verificare l’effettiva titolarità della persona che la utilizza.

Potrà essere usata nei negozi di alimentari ma anche nelle farmacie e parafarmacie, per l’acquisto di beni essenziali.