La Naspi, conosciuta da tutti come indennità di disoccupazione, è considerata reddito da lavoro, pertanto come per tutti i redditi da lavoro subordinato o assimilato deve essere inserito nella dichiarazione dei redditi.
Se il cittadino ha percepito solo la Naspi, non ha l’obbligo di presentare il 730.
Nel caso di lavoratore in Naspi, il CU viene emesso direttamente dall’Inps, come accada per diversi ammortizzatori sociale, come per esempio la cassa integrazione. Nonostante la percezione della Naspi esoneri il cittadino dalla presentazione della dichiarazione dei redditi, è sempre bene presentarla per verificare che le detrazioni siano state effettuate correttamente. Infatti potrebbero esserci differenze Irpef da pagare o che potrebbero essere rimborsata al cittadino. Nel caso di rimborsi da 730 prodotti dal reddito percepito dalla Naspi, se il lavoratore continua ad essere in Naspi, il sostituto d’imposta dovrà essere l’Agenzia delle Entrate, che provvederà a versare eventuali rimborsi all’IBAN fornito in fase di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Quando il lavoratore in Naspi deve presentare la dichiarazione?
Quando per un periodo dell’anno ha lavorato, e ha quindi un CU con redditi da lavoro, e per un altro periodo ha percepito la Naspi, per esempio.
O quando oltre alla Naspi ci sono altri redditi, come il reddito da locazione.
Riassumendo: è sempre bene provvedere alla presentazione della dichiarazione dei redditi, tramite un CAF che ha tutta l’esperienza necessaria per evitare al cittadino spiacevoli conseguenze dalla mancata o erronea presentazione del 730.
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