L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato che il burnout è una vera e propria sindrome.

Sono diversi i sintomi riconosciuti a questa sindrome, tra i più comuni ci sono:

  • mancanza di energia,
  • spossatezza,
  • isolamento dal lavoro,
  • sensazione di negatività e cinismo,
  • diminuzione dell’efficacia professionale

Ma cos’è il Burn-Out?

Il burnout è una vera e propria malattia legata allo stress da lavoro.

I lavoratori si trovano davanti a stress, a volte di natura eccezionale come è stato per i sanitari durante la pandemia da Covid-19 e non riescono a reagire.

Quali lavoratori ne soffrono maggiormente?

Sono i lavoratori del settore sanitario o comunque di settori che curano la persona, anche poliziotti, carabinieri, Guardie Giurate, e tutti quei lavoratori che possono trovarsi nella condizione di svolgere turni pesanti.

Per chi è colpito da questa sindrome però i turni non sono semplicemente pesanti, diventano infiniti.

Si può arrivare in alcuni casi ad avere reazioni aggressive con colleghi, pazienti o utenti, e a manifestare collera che appare agli occhi degli altri, immotivata.

I ritmi di lavoro incalzanti, dunque possono portare i lavoratori ad una sorta di “esaurimento da lavoro”.

Vi sono stati in Italia alcuni drammatici casi in cui i lavoratori sono arrivati a togliersi la vita, perché non sapevano più come uscire da questo tunnel

L’esatta definizione del bornout da parte dell’OMS è una sindrome concettualizzata come conseguenza di stress cronico sul posto di lavoro non gestito con successo“.

A volte non si riesce ad identificare immediatamente e con successo i sintomi del burnout, infatti tale sindrome ha sintomi simili alla depressione, e di conseguenza stati d’ansia che tuttavia possono fuorviare la diagnosi di burnout.

Indubbiamente nessun luogo di lavoro è completamente scevro da stress. Tutti i luoghi di lavoro per motivi differenti possono portare ad innalzare lo stress del lavoratore.

Certamente deve essere cura del datore di lavoro cercare di mantenere i rapporti tra lavoratori e tra le diverse figure professionali, il più sereni possibile. Onde evitare così spiacevoli conseguenze sulla salute dei lavoratori. Questo in base al buon senso, ma dove il buon senso non dovesse bastare, è fatto obbligo al datore di lavoro per effetto dell’articolo 2087 del codice civile dice che lo stesso deve “adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.”